L’azione Cl@ssi 2.0 intende offrire la possibilità di verificare come e quanto attraverso l’utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella pratica didattica quotidiana, possa essere trasformato l’ambiente di apprendimento.
Ecco,di seguito, la nostra idea che è risultata vincente:
L’insegnante entra in aula, ogni studente prende dalla stazione mobile il proprio netbook corredato di sistema operativo e specifici software applicativi e lo sistema sul proprio
banco (riorganizzazione dello spazio fisico dell'aula, costruzioni di isole per facilitare il lavoro di gruppo, il brainstorming, la discussione, l'interazione all'interno del gruppo). Il
docente ha anch’egli un netbook, una LIM e una stampante multifunzione a disposizione e non ha lezione da svolgere ma un percorso da intraprendere attraverso il collegamento in rete
con i suoi allievi. Niente lezione frontale, ma un compito da svolgere (problem solving based) attraverso la navigazione, la ricerca delle notizie, il controllo delle fonti e
l’elaborazione delle conoscenze da registrare nel proprio quaderno digitale. Niente libro di testo, perché si scrive giorno dopo giorno sia per documentare il percorso sia
per recuperare tutte le informazioni. L’azione di ricerca si muove entro le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento. L’aula diventa un “laboratorio” in cui giornalmente gli
allievi svolgono un lavoro che li porta ad apprendere. Con il concetto di laboratorialità il valore del lavoro si estende allo scopo del percorso di studi (imparare a lavorare) e al metodo che consente
di apprendere in modo attivo ed efficace ( imparare lavorando). La classe interessata è una prima indirizzo servizi commerciali. Sono allieve/i licenziati dalla scuola media con un giudizio
mediamente sufficiente, provenienti da un bacino territoriale non omogeneo e caratterizzati da modeste attitudini allo studio e da una scarsa scolarizzazione. La presenza di studenti
extracomunitari, con qualche difficoltà linguistica, e di studenti diversamente abili completano il quadro di riferimento. Lavorare sulla motivazione per spingerli a costruire il loro
progetto di vita e di lavoro diventa fondamentale così come fornire loro gli strumenti operativi attraverso la pratica anziché il tradizionale ascolto. L’aula organizzata come laboratorio del
fare si presta ad accogliere una didattica innovativa. Gli insegnanti attraverso prodotti multimediali, ma anche trasmissioni in streaming, lettura dei giornali on line, uso dei motori di
ricerca, spingono gli allievi a padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa in vari contesti.
L’apprendimento delle lingue si realizza anche attraverso l’uso ragionato della chat e accordi in rete con altri studenti europei. Il computer con la sua connettività in Internet
rappresenta un contenitore illimitato ed economico di risorse multimediali che, nel suo utilizzo intuitivo e moderno e nella sua estrema flessibilità, permette di modellare l’intervento didattico
in base alle singole difficoltà adattandosi anche ai vari stili di apprendimento. Da ciò deriva anche un coinvolgimento interno alla classe degli alunni portatori di deficit nel loro
percorso formativo.